Alberto II, nome completo Albert Félix Humbert Théodore Christian Eugène Marie (Bruxelles, 6 giugno1934), sesto Re dei Belgi dal 9 agosto 1993 al 21 luglio 2013, quando ha abdicato in favore del figlio Filippo[1].
La sua infanzia e l'adolescenza furono segnate dalla morte accidentale della madre, il 29 agosto 1935 a Küssnacht in Svizzera, e dalla Seconda guerra mondiale. Durante la guerra visse tra la Francia, la Spagna ma soprattutto a Bruxelles. Il 6 giugno 1944, quando Alberto compì dieci anni, avvenne lo Sbarco in Normandia. La famiglia reale fu imprigionata in Germania e poi in Austria, dove fu liberata il 7 giugno 1945 dalle truppe americane: questa liberazione non significò però il ritorno in patria.
La «questione reale» obbligò Alberto, come tutti i membri della sua famiglia, all'esilio in Svizzera, fino al 22 luglio 1950; in quella data al padre venne consentito di tornare in Belgio in seguito a referendum popolare. L'11 agosto di quello stesso anno il Duca del Brabante, fratello maggiore di Alberto, divenne Principe reale (con delega parlamentare all'esercizio di ogni potere sovrano) e quindi re dei Belgi l'anno successivo, con il nome di Baldovino I, dopo aver giurato il 17 luglio 1951, un giorno dopo l'abdicazione di Leopoldo III.
Nel 1958, divenne presidente della Croce Rossa del Belgio e, nel 1962, presidente onorario dell'"Ufficio belga per il commercio estero". Questa carica lo portò a fare numerose missioni commerciali in tutto il mondo.
Il 2 luglio 1959 sposò Paola Ruffo di Calabria, di famiglia nobile italiana. I due coniugi ebbero tre figli:
la principessa Astrid (Astrid Josephine-Charlotte Fabrizia Elisabeth Paola Maria) (nata il 5 giugno 1962); dal suo matrimonio con l'arciduca Lorenzo d'Asburgo-Este sono nati cinque figli
il principe Lorenzo (Laurent Benoît Baudouin Marie) (nato il 19 ottobre 1963); dal suo matrimonio con Claire Coombs sono nati tre figli.
In seguito alla morte del fratello Baldovino, Alberto ha prestato giuramento il 9 agosto 1993 quale sesto re dei Belgi. Al contrario dei suoi predecessori, Alberto regna su uno Stato federale, del quale ha firmato la nuova Costituzione il 17 febbraio del 1994.
Alberto II crede che il suo ruolo principale sia di incoraggiare e sostenere l'intesa tra il nuovo stato federale, le tre regioni e le tre comunità; nel corso del suo regno ha cercato di promuovere una migliore conoscenza delle tre lingue nazionali.
Il 3 luglio 2013 annuncia tramite la televisione di stato la propria intenzione di abdicare: "Sono entrato negli 80 anni, un'età mai raggiunta dai miei predecessori - ha detto - la mia età e la mia salute non mi permettono più di esercitare le mie funzioni" spiega, aggiungendo che l'erede al trono Filippo "è ben preparato e ha tutta la mia fiducia, il futuro del Paese è in buone mani"[2]. Il 21 luglio successivo abdica in favore del figlio Filippo.