Venduta per:
$805.0 1320,IRAN. Mohammad Reza Pahlavi Shah, 1320-1358 SH (1941-1979). 2Goldmedaille MS2535 (1976). Auf die 50-Jahrfeier der Pahlevi-Dynastie. 29.6 mm. 20.37 g. KM vgl. 1210 (10 Pahlavi). FDC / Uncircu ...
Venduta per:
$1107.0 1354,IRAN. Mohammad Reza Pahlavi Shah, 1320-1358 SH (1941-1979). 2 1/2 Pahlavi SH 1354 (1975). 20.27 g. KM 1201. Fr. 100. FDC / Uncirculated. (~€ 615/USD 705)
Venduta per:
$1610.0 1344,IRAN. Reza Shah, 1344-1360 AH (1925-1941). 2 Pahlavi SH 1305 (1926). 3.79 g. KM 1112. Fr. 89. Sehr selten. Nur 1'134 Exemplare geprägt / Very rare. Only 1'134 pieces struck. Vorzüglich / Ext ...
Reza era un comandante militare che era salito nei ranghi della Brigata cosacca, unica unità moderna dell'esercito persiano creata dai russi al tempo degli zar. Dopo la Rivoluzione d'ottobre gli ufficiali russi si ritirarono ed egli assunse il comando della Brigata, diventando noto come Reza Khan Sardar Sepah (in persiano: رضا خان سردار سپه). Partendo con le sue truppe da Qazvin, 150 chilometri a ovest di Teheran, il generale Reza Khan catturò i punti nevralgici della capitale senza quasi incontrare resistenza e costrinse il governo a dimettersi.
Il suo primo incarico fu quello di comandante dell'esercito, che in seguito combinò con quello di ministro della guerra, assumendo allo stesso tempo il titolo di Sardar Sepah. Fino al 1923 ci furono dei primi ministri civili, ma il futuro monarca incrementò ben presto i suoi poteri. Sul modello di Mustafa Kemal Atatürk in Turchia, Reza Khan puntava al potere assoluto per poter imporre una modernizzazione del Paese. Nel 1923 divenne quindi Primo ministro, e subito dopo Ahmad Qajar, ultimo scià della dinastia Qajar, venne deposto e lasciò il paese per l'Europa. Il 12 dicembre 1925, il Majles dell'Iran, riunito come assemblea costituente, votò per l'incoronazione di Reza Khan come nuovo Scià di Persia.
Tra i pochi deputati persiani che si opposero al cambio di dinastia e alla svolta assolutista vi furono l'Ayatollah Modarres e Mohammad Mossadeq, futuro Primo ministro[1]. Dal matrimonio con Taj al-Moluk (1896 - 1982) nacque suo figlio e successore Mohammad Reza Pahlavi. Nel 1922 Reza Khan si sposò per la terza volta, con Turan (Qamar al-Molk) Amir Soleimani (1904 - 1995). Da questo matrimonio nacque un altro figlio (Gholam Reza), e Reza Khan divorziò poco dopo, nel 1923.
Il 25 aprile 1926, iniziò per la Persia una nuova era, quando Reza Scià pose sul suo capo la corona imperiale iraniana. Allo stesso tempo, suo figlio Mohammad Reza venne proclamato principe ereditario. Durante i 16 anni di regno di Reza Scià vennero costruite importanti strade e la ferrovia trans-iraniana, fu introdotto un sistema d'istruzione moderno e venne fondata l'Università di Teheran.
Per la prima volta si ebbe un invio sistematico di studenti iraniani in Europa. L'industrializzazione della nazione venne accelerata. I suoi conseguimenti furono grandi, ma per la metà degli anni trenta, lo stile di governo dittatoriale di Reza Scià provocò insoddisfazione in Iran. Durante la sua ascesa al potere si era appoggiato al clero sciita, compiendo anche un simbolico pellegrinaggio sia a Qom che nelle città sante di Najaf e Kerbela in Iraq.
Le gerarchie sciite sostennero la sua incoronazione anche per il timore di derive repubblicane sul modello della Turchia, dove Mustafà Kemal aveva addirittura abolito il califfato sunnita. Divenuto scià, Reza abbandonò tuttavia l'alleanza col clero sciita e avviò varie campagne di modernizzazione e laicizzazione del Paese. Di qui la crescente opposizione da parte del clero militante guidato, fin al suo arresto, dall'Ayatollah Modarres. Nel 1933 egli si scontrò con gli inglesi per il rinnovo della concessione petrolifera alla AIOC Anglo-Persian Oil Company. Nel 1935 poi cambiò il nome ufficiale del Paese da Persia a Iran.
Adducendo la preoccupazione a che Reza Scià fosse sul procinto di allineare la sua nazione ricca di petrolio con la Germania nazista, durante la seconda guerra mondiale, il Regno Unito e l'Unione Sovietica lanciarono un ultimatum per l'espulsione dei residenti tedeschi e nel 1941 occuparono militarmente l'Iran. Reza Scià fu costretto ad abdicare in favore del figlio Mohammad Reza Pahlavi. Secondo vari storici, il timore dell'influenza germanica fu solo un pretesto, mentre la vera ragione dell'invasione fu la necessità di aprire una via sicura di rifornimento militare all'Unione Sovietica, allora sotto attacco da parte della Germania nazista[2]. Reza Scià andò in esilio, prima a Mauritius, e quindi a Johannesburg in Sudafrica, dove morì nel 1944.
(EN) Ervand Abrahamian, A History of Modern Iran, New York, Cambridge University Press, 2008, ISBN0-521-52891-7.
Marcella Emiliani, Marco Ranuzzi de' Bianchi e Erika Atzori, Nel nome di Omar. Rivoluzione, clero e potere in Iran, Bologna, Odoya, 2008, ISBN978-88-6288-000-8.
Stefano Beltrame, Mossadeq. L'Iran, il petrolio. Gli Stati Uniti e le radici della rivoluzione islamica, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 2009, ISBN978-88-498-2533-6.