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1964, Vatican, Pope Paul VI. Silver "Papal Visit to the Holy Land" Medal. 44.86gm! Mint year: 1964 Mint Place: Rome Medallist: Giuseppe Pirrone Denominations: Medal - Papal visit to the ...
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1916, Kingdom of Hejaz, Hussein bin Ali. Countermarked 40 Para Coin. KM-4. R! Reference: KM-4. Countermark Period: 1916-1920s Denomination: 40 Para (regnal year (4). Condition: Minor green ...
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1916, Kingdom of Hejaz, Hussein bin Ali. Countermarked 40 Para Coin. KM-4. R! Reference: KM-4. Countermark Period: 1916-1920s Denomination: 40 Para (regnal year 5). Condition: Minor greeni ...
Il 20 luglio 1951, mentre Re ʿAbd Allāh viaggiava alla volta di Gerusalemme per compiere la sua preghiera del venerdì col giovane nipote, il Principe Husayn, fu assassinato da un uomo armato su istigazione del colonnello ʿAbd Allāh al-Tell, ex-Governatore Militare di Gerusalemme e del dott. Mūsā ʿAbd Allāh al-Ḥusaynī, sui gradini di uno dei luoghi santi più importanti dell'Islam, la moscheaal-Aqsā. L'assassino sparò anche a Husayn ma il giovane principe si dice si salvasse perché il proiettile aveva fortuitamente colpito una medaglia che il nonno gli aveva concesso di recente, insistendo perché la indossasse.
Il primogenito di re ʿAbd Allāh, Ṭalāl, fu incoronato re ma nel giro di un anno fu costretto ad abdicare per 'infermità mentale'. Suo figlio, il Principe Husayn fu quindi proclamato sovrano del Regno Hascemita del Giordano (Giordania) l'11 agosto 1952 all'età di 16 anni e incoronato il 2 maggio 1953.
Re Husayn col Presidente statunitense Jimmy Carter nel 1977
Il suo regno fu controverso e la politica di re Husayn è stata definita "opportunista" da alcuni storici che rilevavano come la Giordania fosse rimasta uno dei "santuari" e dei protettorati di fatto dell'Occidente nel Vicino Oriente e si fosse fatta promotrice dei drammatici avvenimenti del settembre nero (1970), allorché il re aveva ordinato la violenta espulsione dell'OLP dal paese[1].
Egli intrattenne però buoni rapporti con l'Iraq di Saddam Hussein nella Guerra del Golfo (1990-91); bisogna in proposito ricordare che questo avvenne per forti ragioni di politica interna[2], specie dopo la rivolta di Màn nel 1988 che aveva messo a rischio lo stesso trono giordano.
Nel 1994 re Husayn, come conseguenza del Trattato di pace israelo-giordanico, concluse i negoziati per metter fine allo stato di guerra ufficiale con Israele, i cui primi passi furono mossi negli anni '70[3].
Il re scrisse tre libri: Uneasy Lies the Head (1962), sulla sua infanzia e i primi anni da sovrano, My War with Israel (1969) e Mon métier de Roi ("Il mio mestiere di re").
Secondo una rivelazione di Benjamin Netanyahu del tutto non dimostrata, nel suo libro A Durable Peace (1993, aggiornato nel 2000), Husayn aveva validi motivi ufficiosi per concordare la pace con Israele: Netanyahu infatti sostenne che il re sarebbe segretamente volato a Tel Aviv il giorno prima della guerra del Kippur (1973) per avvertire le autorità israeliane dell'imminente attacco. In contraccambio Israele avrebbe garantito alla Giordania la sicurezza del piccolo regno, intervenendo per stroncare qualsiasi attacco condotto contro il suo territorio (con un esplicito riferimento alla Siria e all'Iraq). Ovviamente non esiste alcun serio riscontro a una simile affermazione.
Re Husayn fu un appassionato radioamatore (la sua sigla era JY1) e un appassionato di volo, di velivoli a elica, a getto e di elicotteri.
Morì di linfoma non Hodgkin il 7 febbraio 1999. Il sovrano aveva sofferto per molti anni di questa malattia e aveva regolarmente soggiornato a tal fine nella Mayo Clinic a Rochester, Minnesota (USA) sottoponendosi a trattamenti medici. Poco prima della morte mutò la Costituzione giordana, per poter diseredare il fratello Hasan, erede al trono da numerosi decenni, e designare il proprio primogenito ʿAbd Allāh a succedergli.
Figlia: Alia (nata nel 1956). Nel 1977 si sposò, per divorziare nel 1987, con Sayyid Nasser Mirza e si sposò una seconda volta nel (1988) con Sayyid Mohammed al-Saleh. Ha avuto figli da entrambi.
Antoinette Avril Gardiner ('Toni Gardiner'), (nata a Chelmondiston, Inghilterra nel 1941, chiamata Principessa Muna al-Husayn (non divenne mai regina perché non si convertì all'Islam), andò a nozze il 25 maggio 1961. Campionessa di hockey su prato, inizialmente dattilografa e figlia di un ufficiale britannico diventato albergatore, il Ten. Col. Walter Percy Gardiner, ha divorziato nel 1972.
Figli:
‘Abd Allāh (nato nel 1962) sposato con Rania al-Yāsīn. Sono gli attuali regnanti di Giordania ed hanno avuto quattro figli.
Faysal (nato nel 1963). Tenente Generale, in precedenza Comandante dell'Aeronautica militare. Sposato con Aliya Tabaa, ha avuto tre figlie e un figlio.
ʿĀʾisha bint Husayn (nata nel 1968). Brigadier Generale delle Forze Militari di Giordania. Sposata con Sayyid Zeid Juma, ha avuto un figlio e una figlia.
Zayn bint Husayn (nata nel 1968, gemella di Aisha). Sposata con Sayyid Majdi al-Saleh, ha avuto un figlio, una figlia e ha adottato una bimba.
Alia Baha Tuqan (1948-1977), da cui prende il nome l'aeroporto internazionale di Amman (Queen Alia International Airport). Morì in un incidente d'elicottero ad Amman.
Inoltre il re ha avuto una relazione ampiamente pubblicizzata con Susan Cabot, attrice di secondo piano, attiva negli anni cinquanta, che fu uccisa nel 1986. Dopo che suo figlio fu incriminato dell'assassinio, Husayn fu sospettato di esserne il padre, ma nulla è stato in merito provato.
Nel 1961 il giovane Husayn si dichiarò interessato alla produzione del celeberrimo filmLawrence d'Arabia, di David Lean, in quanto 'discendente dello sceriffoHashemita della Mecca al-Husayn ibn ‘Alī' (a sua volta discendente del figlio del profeta Maometto), padre dell'emiroFaysal e animatore della Rivolta Araba contro gli Ottomani. Grazie a un suo ordine la troupe godette dell'aiuto della Desert Patrol, una squadra speciale di cammelli, e sempre sotto la sua pronta e cordiale protezione centinaia di beduini parteciparono alle riprese della pellicola. Durante la realizzazione del film ebbe modo di conoscere la futura moglie Antoinette Avril Gardiner che in quel momento lavorava come segretaria di produzione del regista David Lean.
^Nigel J. Ashton, "Pulling the Strings: King Hussein's Role during the Crisis of 1970 in Jordan", in International History Review, 28, no. 1 (March 2006), pp. 94-118.
^Mufti, Malik, "A King's Art: Dynastic Ambition and State Interest in Hussein's Jordan", in Diplomacy & Statecraft, 13, no. 3 (September 2002): 1.
^"King Hussein of Jordan: A Political Life", in Middle East Journal 63, no. 2 (Spring 2009): 334-335; Matthew C. Hughes, "Lion of Jordan: The Life of King Hussein in War and Peace", in Middle East Journal, 64, no. 2 (Spring 2010), pp. 310-311.