1916, Italia, Vittorio Emanuele III. Moneta da 1 Lira in Argento.
Anno di zecca: 1916
Luogo di zecca: Roma
Riferimento: KM-57.
Denominazione: 1 Lira
Materiale: Argento (.835)
Diametro: 23 mm
Peso: 5 g
Dritto: Busto in uniforme di Vittorio Emanuele III a destra.
Legenda: . VITTORIO. EMANUELLE. III. RIF . D'ITALIA.
Esergo: D. CALANDRA .
Rovescio: Italia (personificazione dell'Italia) su quadriga in piedi iscritta (FERT), con indosso l'elmo e con in mano scudo e ramo d'ulivo.
Commento: Dietro di lei un trono e rami di palma. Firme dell'incisore e dell'artigiano (D.CALANDRA.M / MOTTI . INC) sotto.
Legenda: 1916 (R – iniziale di zecca di Roma) L.1 (*)
Vittorio Emanuele III (11 novembre 1869, Napoli, Campania – 28 dicembre 1947) è stato un membro di Casa Savoia e Re d'Italia (29 luglio 1900 – 9 maggio 1946). Inoltre, rivendicò le corone di Etiopia e Albania e rivendicò i titoli di Imperatore d'Etiopia (1936–41) e Re d'Albania (1939–43) che non furono riconosciuti dalle grandi potenze rispettivamente nel 1937 e 1939. Durante il suo lungo regno, Vittorio Emanuele III vide due guerre mondiali e la nascita, l'ascesa e la caduta del fascismo nel Regno d'Italia.
Raramente è stato trattato con simpatia dagli storici. La sua abdicazione quasi forzata alla vigilia di un referendum sul futuro della monarchia italiana non ha portato a nulla: troppo poco e troppo tardi. Nel peggiore dei casi, ha ricordato agli elettori indecisi il ruolo che la monarchia e le azioni (o inazioni) dello stesso re avevano svolto durante il periodo fascista, proprio nel momento in cui i monarchici speravano che gli elettori si concentrassero sull’impressione positiva creata dal principe ereditario Umberto e La principessa Maria José come re e regina de facto d'Italia dal 1944. Il re e la regina di "Maggio", Umberto e Maria José, nel loro breve regno durato un mese, non sono stati in grado di spostare il peso della storia e delle opinioni recenti. (Alcuni storici odierni hanno ipotizzato che, se Vittorio Emanuele avesse abdicato in favore di Umberto poco dopo l'invasione alleata della Sicilia nel 1943, la relativa popolarità di Umberto avrebbe potuto salvare la monarchia.)