Gran Bretagna. Sovrano, 1821. S-3800; WR-231; Fr-376; KM-682. Giorgio IV, 1820-1830. Testa paffuta e laureata a sinistra. Rovescio: San Giorgio e il Drago, data sotto. Tra il 1821 e il 1825 furono coniate circa 21 milioni di sovrane dello stile Testa Laureata, di cui solo nel 1823 il conio scese sotto il milione (616.770 coniate nel 1823). E poi questo stile regale finì, sostituito su ordine del re stesso dalla questione dei ritratti a testa nuda. È una storia familiare che nel 1823 il nuovo ritratto fu preparato per la prima volta come medaglione da Sir Francis Chantrey. Il dado sul dritto della sovrana fu inciso da JB Merlen, poiché Pistrucci notoriamente si rifiutò di copiare semplicemente l'opera di un altro artista. Il re lo approvò senza indugio e verso la metà del 1825 cominciò ad apparire il nuovo ritratto. Giorgio IV era un uomo vanitoso che aveva ammirato un grande busto di se stesso in questo stile, dimostrandolo più magro nel comportamento di quanto suggerisse il ritratto del Laureato; ma non era affatto magro, e infatti il primo stile di ritratto, come si vede su questo sovrano, è il più verosimile. Nonostante la produzione ovviamente inferiore di sovrane nel 1823, non vi è tuttavia alcuna ragione specifica per la rarità di questa data. L'attività economica nel 1823 non era fuori dall'ordinario. In effetti, in tutte le storie storiche si parla di abbondanza economica dell'epoca, il che senza dubbio spiega l'emissione della moneta d'oro da due sterline coniata solo nel 1823 per il commercio. Anche le mezze sovrane del 1823 furono coniate in numero minore rispetto agli altri anni di questa serie. Deve essere che la moneta da due sterline fosse vista, all'epoca, come una riduzione del requisito di sovrane d'oro utilizzate nelle transazioni commerciali, anche se chiaramente la moneta più grande fu ritenuta non necessaria negli anni successivi, poiché nessun'altra fu prodotta per scopi commerciali fino al Giubileo. emissione del 1887. La sovrana d'oro continuò ad essere lo standard per scopi commerciali, sia in patria che in tutto l'impero.