1677, Dogi di Venezia, Domenico Contarini II. Moneta Ducato Argento Grande.Anno di zecca: 1677 Denominazione: Ducato (Ducato Nuovo) Riferimento: Davenport 4274, KM-4274. Maestro di zecca: Sebastiano Badoer (SB, 1677) Doge: Domenico Contarini II (Doge, 1659-1675) Peso: 22,36 g Diametro: 40 mm Materiale: ArgentoDritto: Leone di San Marco a sinistra, con la zampa destra sul libro dei Vangeli sotto la torre del castello. Legenda: DVCATVS . VENETVS * Esergo: *** Rovescio: Doge inginocchiato davanti a San Marco nimbato seduto in trono e ricevente stendardo docale con due lunghi terminali. Legenda: * S . M . VEN. ALOYSIVS CONTINUA D Esergo: * S . B *Il Doge (in lingua veneta, anche Doxe, derivato dal latino Dux condottiero militare, duca; cfr. inglese Duca, italiano Duce) fu il magistrato capo e capo della Serenissima Repubblica di Venezia per oltre mille anni. I dogi di Venezia erano eletti a vita dall’aristocrazia della città-stato. Comunemente la persona scelta come Doge era l’anziano più scaltro della città. La combinazione veneziana di elaborato sfarzo monarchico e costituzione repubblicana con intricati controlli ed equilibri rende La Serenissima un esempio da manuale di repubblica incoronata.Alvise Contarini (Venezia, 24 ottobre 1601 – Venezia, 15 gennaio 1684) è stato il 106° doge della Repubblica di Venezia dal 26 agosto 1676 fino alla morte. Era un diplomatico e un leader riconosciuto, che spesso aiutava a risolvere le guerre con metodi diplomatici pacifici. Fu un negoziatore apprezzato ed efficace nelle guerre contro i turchi e durante la Guerra dei Trent’anni. I Contarini furono una famiglia veneziana, che diede alla repubblica otto dogi e molti altri cittadini illustri. La storia della loro discendenza dalla famiglia romana dei Cotta, nominati prefetti della valle del Reno (da cui Cotta Reni o Conti del Reno), è probabilmente una leggenda. Un certo Mario Contarini fu tra i dodici elettori del doge Paolo Lucio Anafesto nel 697. Domenico Contarini, eletto doge nel 1043, soggiogò la ribelle Dalmazia e riconquistò Grado al patriarca di Aquileia. Morì nel 1070. Jacopo fu doge dal 1275 al 1280. Andrea fu eletto doge nel 1367, e durante il suo regno si svolse la guerra di Chioggia (1380); fu il primo a fondere il suo piatto e ad ipotecare la sua proprietà a beneficio dello Stato. Altri dogi Contarini furono: Francesco (1623-1624), Niccolò (1630-1631), che costruì la chiesa della Salute, Carlo (1655-1656), durante il cui regno i veneziani ottennero la vittoria navale dei Dardanelli, Domenico (1659 -1675) e Alvise (1676-1684). C’erano un tempo non meno di diciotto rami della famiglia; uno dei più importanti fu quello dei Contarini dallo Zaffo o di Giaffa, che erano stati investiti della contea di Giaffa in Siria per i loro servigi a Caterina Cornaro, regina di Cipro; un’altra era quella dei Contarini degli Scrigni (dei forzieri), così chiamati per la loro grande ricchezza. Molti membri della famiglia si distinsero al servizio della repubblica, nelle guerre contro i turchi, e ben sette Contarini combatterono a Lepanto. Un certo Andrea Contarini fu decapitato nel 1430 per aver ferito al naso il doge Francesco Foscari. Altri membri della casata furono famosi come mercanti, prelati e letterati; tra questi possiamo citare il cardinale Gasparo Contarini (1483-1542), e Marco Contarini (1631-1689), che fu celebrato come mecenate della musica e raccolse nella sua villa di Piazzola un gran numero di pregevoli manoscritti musicali, ora conservati al Biblioteca Marciana di Venezia. La famiglia possedeva numerosi palazzi in varie parti di Venezia e diverse strade portano ancora il suo nome.