Carlo III di Monaco | |
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Carlo III di Monaco | |
Principe di Monaco | |
In carica | 20 giugno 1856 - 10 settembre 1889 |
Predecessore | Florestano I di Monaco |
Successore | Alberto I di Monaco |
Nome completo | Charles Honoré Grimaldi |
Nascita | Parigi, 8 dicembre 1818 |
Morte | Monaco, 10 settembre 1889 |
Casa reale | Grimaldi |
Dinastia | Grimaldi-Goyon de Matignon |
Padre | Florestano I di Monaco |
Madre | Maria Carolina Gibert de Lametz |
Coniuge | Antoinette de Mérode-Westerloo |
Figli | Alberto I di Monaco |
Carlo III di Monaco (Parigi, 8 dicembre 1818 – 10 settembre 1889) fu un principe regnante di Monaco dal 20 giugno 1856 alla sua morte.
Carlo nacque a Parigi l'8 dicembre 1818, unico figlio del principe Florestano I di Monaco e di sua moglie, Maria Maria Caroline Gilbert de Lametz.
Carlo sposò il 28 settembre 1846 Antoinette de Mérode-Westerloo e divenne principe di Monaco dieci anni dopo, il 20 giugno 1856 all'abdicazione del padre. Il principe Florestano era stato un pessimo monarca sotto l'aspetto amministrativo, soprattutto per il fatto che egli come secondogenito non era mai stato preparato alle questioni governative e si era gettato a pieno nel mondo del teatro, una delle sue grandi passioni. La politica del padre, però, aveva di molto dilapidato le finanze statali e fu per questo che uno dei principali impegni dei primi anni di regno di Carlo III fu quello di trovare una possibile soluzione per incamerare maggiore denaro a favore del piccolo stato monegasco.
Per saldare i conti, Carlo III pensò di fondare il casinò di Montecarlo che ancora oggi esiste e consente al principato di godere di cospicue entrate di denaro. Questa sua iniziativa, economicamente perfetta per lo status delle finanze di Monaco, incontrò però l'opposizione della Chiesa cattolica presente nel principato ed in particolar modo dei gesuiti, che avevano fondato a Monaco un monastero ed una scuola privata per i rampolli dell'élite della società del principato che si trovava tremendamente vicina alla nuova istituzione fondata da Carlo III. Il principe, però, che doveva fare i conti con le finanze statali, archiviò momentaneamente le richieste dei gesuiti e si concentrò sullo sviluppo della struttura. Spazientiti, i gesuiti tentarono di trascinare Carlo III in tribunale ed egli allora reagì con l'espulsione dell'ordine dal principato.
Altro problema che investì il periodo di governo di Carlo III fu la questione della politica con la Francia. Le città di Mentone e Roccabruna erano state annesse alla Francia durante la rivoluzione francese e successivamente erano state restituite al principato quando questo si trovava sotto la protezione militare del regno di Piemonte-Sardegna. Ad ogni modo, durante le rivoluzioni del 1848, Mentone e Roccabruna si sollevarono e si dichiararono "città libere", chiedendo la protezione del governo sabaudo. Le due città rimasero peraltro formalmente monegasche.
Nel 1854, ancora nelle vesti di principe ereditario e duca di Valentinois, Carlo tentò di far sollevare la popolazione di Mentone, presentandosi in città con il suo seguito e l'aiutante di campo, alle ore 6 di giovedì 6 aprile, confidando nelle assicurazioni dei filo-monegaschi. La cittadinanza di Mentone, però, restò indifferente all'arrivo del sovrano. Non così la locale tenenza dei Carabinieri che immediatamente dispose l'arresto della ventina di sostenitori e anche del futuro principe di Monaco con il suo seguito, traducendo tutti alla fortezza di Villafranca.[1]
Dopo la cessione dei territori di Nizza e della Savoia a Napoleone III, in cambio dell'intervento francese nella seconda guerra d'indipendenza, per risolvere la questione, la Francia dispose al principe di Monaco il pagamento di una somma in compensazione dell'annessione delle due città che avevano fino ad allora costituito l'80% del territorio totale dello stato. La Francia avrebbe inoltre garantito ad ogni costo l'indipendenza di Monaco.
Sotto il governo di Carlo III, il principato di Monaco incrementò la propria attività diplomatica; ad esempio, nel 1864, Carlo III concluse un trattato di alleanza con il bey di Tunisi, Muhammad III as-Sadiq, che regolò inoltre i trattati commerciali tra i due paesi. Egli inoltre stabilì relazioni diplomatiche con altri governi nel mondo per la prima volta. Nel complesso, dunque, il governo del principe Carlo fu benefico per Monaco.
Egli morì al castello di Marchais il 10 settembre 1889.
Gran maestro (e fondatore) dell'Ordine di San Carlo | |
— 15 marzo 1858 |
Ufficiale dell'ordine della Legion d'onore (Francia) | |
Cavaliere di gran croce dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d'Italia) | |
Gran croce dell'Ordine di Carlo III (Regno di Spagna) | |
Cavaliere dell'Ordine supremo del Cristo (Stato Pontificio) | |
Cavaliere di gran croce dell'ordine del merito di San Lodovico (Ducato di Parma) | |
— 29 aprile 1870 |
Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Torre e della spada (Portogallo) | |
Controllo di autorità | VIAF: 12572643 · LCCN: no2011137762 · GND: 1050464184 · BNF: cb148421580 (data) |
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