1869, Svizzera, Zugo (Cantone). Moneta d'argento da tiro in tallero (5 franchi). Anno di conio: 1869 Conio: 6.000 pz. Designer: Antoine Bovy Denominazione: 5 franchi ("Shooting Thaler") Referenze: Davenport 384, HMZ 2-1343h, KM-XS10. R! Materiale: Argento (.835) Diametro: 37 mm Peso: 25 g Recto: soldato in piedi (Hans Landwing) con alabarda e bandiera salvata (una scena storica della battaglia di Arbedo). Legenda: HANS LANDWING RETTET DAS PANNER BEI ARBEDO – 1422 Tradotto: "Hans Landwing salva lo stendardo ad Arbedo – 1422" Legenda: A. BOVY (1422) SC .t Rovescio: cappello piumato del tiratore sopra due scudi della Svizzera e dello Zugo. Fucili incrociati e corona sullo sfondo. Legenda: EIDGENÖSSISCHES SCHÜTZENFEST 1869 A ZUG – 5 Fr. Tradotto: "Festa federale del tiro a Zugo – 1869" La battaglia di Arbedo fu combattuta il 30 giugno 1422 tra il Ducato di Milano e la Confederazione Svizzera. Nel 1419 Uri e Untervaldo acquistarono dai baroni Sacco la roccaforte di Bellinzona, ma non riuscirono a difenderla adeguatamente. Quando, nel 1422, respinsero la proposta milanese di riacquistare il borgo fortificato, le loro truppe di stanza a Bellinzona furono messe in rotta dall'esercito visconteo al comando di Francesco Bussone, detto il Carmagnola. Un tentativo di riconquista della zona fortificata con l'appoggio di altri confederati portò alla battaglia di Arbedo, villaggio 3 km a nord di Bellinzona. Il Conte di Carmagnola guidò le forze del Ducato di Milano contro gli Svizzeri e ne uscì vittorioso. Gli svizzeri erano dotati prevalentemente di alabarde ed ebbero un primo successo contro la carica della cavalleria longobarda. Allora Carmagnola fece avanzare i balestrieri, mentre smontava la cavalleria. Gli uomini d'arme smontati usavano picche che superavano le alabarde. Gli svizzeri erano ulteriormente messi sotto pressione dal fuoco delle balestre sui fianchi. Le forze milanesi iniziarono a respingere gli svizzeri, che furono salvati dal disastro totale solo dall'apparizione di una banda di raccoglitori, che i milanesi erano convinti rappresentassero una nuova grande forza. Quando le forze milanesi si ritirarono per riformarsi, gli svizzeri fuggirono dal campo di battaglia, dopo aver subito pesanti perdite. La vittoria assicurò Bellinzona e la Leventina al Ducato. Inoltre il Ducato conquistò la Val d'Ossola, facendo così perdere agli Svizzeri tutte le conquiste territoriali ottenute. La sconfitta scoraggiò a lungo le mire espansionistiche svizzere verso il Lago Maggiore. Fu la sconfitta di Arbedo a spingere gli svizzeri ad aumentare il numero dei picchieri. La città di Zugo venne menzionata per la prima volta nel 1240, nel 1242 fu chiamata "oppidum" e nel 1255 "castrum". Nel 1273 Rodolfo d'Asburgo la acquistò da Anna, erede di Kyburg e moglie di Eberhard, capo della casata. linea cadetta degli Asburgo. Parte del suo territorio, la valle di Aegeri, fu impegnata da Rodolfo nel 1278 come garanzia per una parte del dono di matrimonio promesso a Giovanna, figlia di Edoardo I d'Inghilterra. Era fidanzata con suo figlio Hartmann, ma la sua morte nel 1281 impedì il matrimonio. La città di Zugo era governata da un balivo, nominato dagli Asburgo, e da un consiglio, ed era molto favorita da quella famiglia. Diversi distretti di campagna (ad esempio Baar, Menzingen e Aegeri) avevano ciascuno il proprio "Landsgemeinde" ma erano governati da un ufficiale giudiziario, anch'esso nominato dagli Asburgo; questi erano conosciuti come "Aeusser Amt" e furono sempre favorevolmente disposti nei confronti della Confederazione Svizzera. Il 27 giugno 1352 entrarono a far parte della Confederazione sia la città di Zugo che l'Aeusser Amt, quest'ultimo ricevuto esattamente alle stesse condizioni della città e non, come era usuale per i distretti di campagna, come terreno soggetto; ma nel settembre del 1352 Zugo dovette nuovamente riconoscere i propri signori e nel 1355 fu costretto a interrompere i suoi rapporti con la lega. Intorno al 1364 la città e l'Aeusser Amt furono recuperati dagli uomini di Svitto per la lega, e da questo momento Zugo partecipò come membro a pieno titolo a tutti gli atti della lega. Nel 1379 l'imperatore del Sacro Romano Impero Venceslao esentò Zugo da tutte le giurisdizioni esterne e nel 1389 gli Asburgo rinunciarono alle loro pretese, riservandosi solo un pagamento annuo di 20 marchi d'argento, che terminò nel 1415. Nel 1400 Venceslao cedette tutta la giurisdizione penale a solo la città. L'Aeusser Amt nel 1404 pretese allora che lo stendardo e il sigillo di Zugo dovessero essere custoditi in uno dei distretti di campagna e in questa pretesa fu sostenuto da Svitto. La questione fu finalmente risolta mediante arbitrato nel 1412 e lo stendardo dovette essere conservato in città. Infine nel 1415 la Confederazione concesse a Zugo il diritto di eleggere il proprio landammann, mentre il re tedesco Sigismondo concesse una parte nella giurisdizione penale all'Aeusser Amt. Nel 1385 Zugo si unì alla lega delle città sveve contro Leopoldo III d'Austria e partecipò alla vittoria di Sempach, nonché alle varie conquiste argoviane (1415) e turgoviane (1460) da parte dei Confederati, e successivamente a quelle dell'Italia. (1512), avendo già preso parte all'occupazione della Val d'Ossola. Tra il 1379 (Walchwil) e il 1477 (Cham) Zugo acquistò diversi quartieri dei suoi dintorni, soprattutto a nord e a ovest, che fino al 1798 furono governati esclusivamente dalla città come territori soggetti. Al tempo della Riforma Zugo rimase fedele all'antica fede e nel 1529 fu membro della Christliche Vereinigung. Nel 1586 divenne membro della Lega d'Oro. Nel 2001, 11 membri del parlamento locale (cantonale) e tre membri del governo (cantonale) furono uccisi a Zugo dall'assassino Friedrich Leibacher.