L'origine del termine "scellino" come unità monetaria risale all'Inghilterra medievale. Si ritiene che la parola "scellino" derivi dalla parola inglese antico "scilling", che significa "dividere" o "separare".
Nell'Inghilterra medievale, lo scellino era un'unità monetaria introdotta durante il regno di re Enrico VII alla fine del XV secolo. Inizialmente equivaleva a 12 pence, ogni centesimo era una piccola moneta d'argento. Anche lo scellino era una moneta d'argento, inizialmente coniata per un peso di circa 5,65 grammi.
Lo scellino ha svolto un ruolo cruciale nel sistema monetario inglese ed è stato utilizzato per le transazioni quotidiane, il commercio e la tassazione. Divenne un'unità di conto standard e fu ampiamente diffusa in tutta l'Inghilterra e successivamente in altre parti delle isole britanniche.
Il termine "scellino" è persistito con l'evoluzione della valuta, anche se il suo valore e la sua composizione sono cambiati nel tempo. Durante il 20esimo secolo, lo scellino rimase in uso in varie forme all'interno dell'Impero britannico e dei paesi del Commonwealth, tra cui Australia, Nuova Zelanda, Kenya e Nigeria.
In molti casi, il termine "scellino" è stato mantenuto anche dopo la decimalizzazione, quando questi paesi hanno adottato sistemi valutari decimali. Ad esempio, nel Regno Unito, lo scellino è stato sostituito dalla moneta decimale da 5 penny dopo la decimalizzazione nel 1971. Allo stesso modo, in Kenya, lo scellino è rimasto il nome dell'unità monetaria dopo l'adozione del sistema decimale.
Nel complesso, il termine "scellino" ha una storia lunga e leggendaria nei paesi di lingua inglese e la sua origine riflette il suo ruolo di unità di valuta che facilitava le transazioni e il commercio nell'Inghilterra medievale e oltre.