Giulio Cesare. Denario d'argento (3,98 g), 49-48 a.C. Zecca militare in viaggio con Cesare. CESARE in esergo, elefante che avanza verso destra, calpestando il serpente cornuto. Rovescio: Strumenti pontifici: simpulum, aspersorio, ascia e cappello da prete. Crawford 443/1; HCRI 9; Sydenham 1006; RSC 49. Forse il più onnipresente dei denari di Cesare, questa famosa emissione fu coniata al momento del suo attraversamento del Rubicone e all'inizio del lungo periodo di guerre civili che portò alla caduta della Repubblica Romana. Sono state presentate alcune teorie che spiegano il tipo dritto, la più consolidata è che l'elefante rappresenta il bene, il serpente il male, quindi un messaggio della rettitudine della causa di Cesare. Il rovescio mostra i simboli del sommo sacerdote di Roma, il Pontifex Maximus, Cesare eletto alla carica nel 63 a.C.